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Il Comitato NoOvovia presenta nuove comunicazioni dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che potrebbero fermare il progetto. Sulla questione si esprime anche il Tar.

Nel corso della conferenza indetta ieri mattina, il Comitato NoOvovia ha comunicato il responso del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica all’appello inviato all’inizio del 2024, che aveva coinvolto Legambiente e WWF.

Secondo il Ministero dell’Ambiente, «per i siti della rete Natura 2000 [tra i quali rientra il bosco Bovedo] si conferma che, per l’ammissibilità alle risorse RRF [dispositivo per la ripresa e resilienza], le Valutazioni di Incidenza riferite ai progetti PNRR devono concludersi sempre con parere positivo, eventualmente – se del caso – prevedendo misure di mitigazione dell’impatto potenziale. Ne consegue che l’esito negativo della Valutazione di Incidenza ambientale di un intervento PNRR comporta la sua inammissibilità a finanziamento per mancato rispetto del principio DNSH [Do No Significant Harm], in considerazione delle ricadute significative sull’obiettivo “Protezione e ripristino della biodiversità”». In poche parole, la Valutazione di Incidenza ambientale di 2° livello negativa, emessa nell’estate del 2023, dovrebbe impedire al progetto della cabinovia di ricevere i 48 milioni di euro previsti dal PNRR, in quanto non si attiene al principio di non arrecare danni significativi all’ambiente. La risposta ha trovato conferma anche presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’architetto William Starc, coordinatore del Comitato NoOvovia, ha spiegato l’importanza delle risposte giunte dai Ministeri:

Non solo il parere contrario delle istituzioni, ma anche quello di numerosi professionisti. L’ingegnere Luciano Fornasin ha espresso dubbi sui 30 giorni di mancato funzionamento previsti. Diversi quesiti sul fronte sicurezza, considerando la recente chiusura della cabinovia di Cervinia (Valle d’Aosta), dovuta alle forti raffiche di vento che in circa 15 minuti erano passate da 25 a 100km/h.

A ciò si aggiunge la preoccupazione per eventuali malori dei passeggeri durante la traversata: mentre le cabinovie montane sono concepite per utenti abituati e solitamente in buona forma fisica, quella di Trieste verrebbe inquadrata come parte del trasporto pubblico locale. Il Comitato esprime forti incertezze anche sul piano d’emergenza proposto da Leitner, l’azienda altoatesina vincitrice del bando, le cui modalità, quella via scala e area, potrebbero risultare di difficile attuazione in caso di vento forte.

Infine, rimangono i timori sull’impatto di una tale opera sulla biodiversità locale, sul rischio idrogeologico, in particolare per quanto concerne la vicina linea ferroviaria, e sulla sostenibilità economico-finanziaria.

La conferenza ha rappresentato un’occasione per ricordare l’impegno dell’ex rettore dell’Università degli Studi di Trieste Maurizio Fermeglia, il cui contributo è stato decisivo nell’attività del Comitato:

Intervista di Matteo Moranjkic.

Nel pomeriggio è giunta la risposta contraria del Tar FVG, che ha rifiutato il ricorso presentato da WWF, Legambiente e Lipu. Il Comune, riporta l’ANSA, ha dichiarato che «le sentenze del Tar hanno confermato la correttezza della procedura semplificata seguita dal Comune di Trieste, affermando che è rimasta indimostrata l’affermazione dei ricorrenti, per la quale la Variante del Comune di Trieste non avrebbe rispettato gli obiettivi e le strategie del Piano Struttura, lo strumento comunale di pianificazione territoriale. Viceversa risultano rispettati sia gli obiettivi sia le strategie del Piano. Sono state inoltre respinte tutte le argomentazioni dei ricorrenti relative al rapporto ambientale, alla valutazione di incidenza, all’inadeguatezza delle complessive valutazioni sul traffico».

Tuttavia, il Tar ha notato vizi di illegittimità nella Valutazione di Incidenza, in quanto non rispettosa della «corretta sequenza di valutazioni in materia, come prescritta dalla normativa nazionale ed europea». «Ne deriva», conclude il Tar, «che la ritenuta prevalenza dell’interesse alla realizzazione del piano, così come proposto da parte Comunale, è viziata».

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