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In occasione del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, l’ateneo ha organizzato l’incontro “Realizzare il futuro della conoscenza: il contributo dell’Università, tra allievi e maestri”, con la presenza di un ospite d’eccezione: il premio Nobel Giorgio Parisi.

Moderati dalla giornalista RAI Eva Ciuk e dinanzi a un’Aula magna gremita, il professore Giorgio Parisi e il Rettore Roberto Di Lenarda hanno discusso del rapporto maestro-allievo, soffermandosi sulle loro esperienze in entrambe le parti, sul futuro dell’Università e sull’imprescindibilità della ricerca. Non solo scienza e mondo accademico, ma anche curiosità riguardanti il fisico romano, come la passione per i balli greci e la sua ultima pubblicazione; una raccolta di fiabe nata dai racconti ideati per i nipoti.

Classe 1948, Giorgio Parisi si è laureato in fisica all’Università di Roma “La Sapienza”, svolgendo la sua attività di ricerca nei Laboratori Nazionali di Frascati, prima presso il CNR e successivamente presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha collaborato con diverse istituzioni internazionali, tra cui la Columbia University di New York, l’Institut des Hautes Etudes Scientifiques e l’Ecole Normale Superieure di Parigi. Dal 1992 detiene la cattedra di Fisica Teorica alla Sapienza, dove dal 2019 è professore emerito. Nel 2021 riceve il premio Nobel in Fisica “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria”.

Un evento che rimarca l’impegno dell’Università di Trieste a costruire un forte senso di appartenenza alla comunità accademica:

L’incontro ha sottolineato più volte il ruolo centrale svolto da Trieste nel mondo della ricerca. Il capoluogo, infatti, vanta la maggior concentrazione di ricercatori in una città europea, grazie alla presenza di numerosi e rinomati centri. Degna di considerazione è la SISSA, con cui Parisi, in qualità di presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei (2018-2021), ha stretto una collaborazione per offrire a giovani scienziati provenienti dai Paesi meno sviluppati l’opportunità di formarsi nei laboratori della città.

Come parte del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico”, alcuni studenti della SISSA hanno recentemente fatto visita ai nostri studi, dove hanno realizzato il programma Più carne al fuoco (disponibile cliccando qui). Abbiamo perciò chiesto a Parisi quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per una buona comunicazione della scienza:

Nonostante la qualità e gli ottimi risultati ottenuti dalla ricerca italiana, i fondi risultano ancora insufficienti. Secondo l’ultimo report del CNR, in termini di spesa per R&S in rapporto al PIL l’Italia rimane dietro a Germania e Francia e appena al di sopra della Spagna. Non stupisce pertanto la consistente fuga di cervelli che da anni colpisce il paese. Lo stesso Parisi si è mosso a sostegno della ricerca, lanciando la campagna Salviamo la Ricerca Italiana. Come dichiarato dal fisico, «Non si può fare un buon insegnamento senza una buona ricerca»:

Cosa spinge a fare scienza e quanto è decisivo il contributo di un mentore? Parisi ce ne ha parlato, facendo riferimento alla sua esperienza sotto la guida del noto fisico italiano Nicola Cabibbo.

Appena terminato l’incontro, Youssef e Marina, entrambi studenti di fisica dell’Università di Trieste e membri dell’Associazione Italiana Studenti di Fisica (AISF), si sono concessi ai nostri microfoni per illustrarci l’enorme contributo del lavoro di Parisi e le loro impressioni sull’evento:

Intervista di Matteo Moranjkic.
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