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“Gustoso come una goccia di pioggia

Lei ha il look

Legato al cielo

Lei ha il look

Perchè il paradiso ha un numero

Quando mi fa girare

Il bacio è un colore

Il suo amore è un cane selvaggio

Lei ha il look”

The look – Roxette

Fino a qualche anno fa indossare e comprare abbigliamento usato era considerato sinonimo di povertà, o peggio “sfigaggine“, ma per fortuna succede che le cose si rovescino.

Il vintage, infatti, è stato completamente riabilitato e oggi la corsa all’acquisto di oggetti di seconda mano è sentitissima.

Il second hand non è solo “materia” da negozio, bensì emana prepotente il suo fascino anche dai banchi dei mercatini dell’usato e dagli eventi specializzati.

Esattamente come nel caso di “Kilo Piglia” l’evento di vendita al kilo svoltosi il 6 e 7 aprile, dalle 11.00 alle 19.00, presso l’Ex Caserma Sante Patussi a Reana del Rojale, organizzato da Peek Vintage.

Kilo Piglia” un gioco di parole che racchiude tutto lo spirito dell’avvenimento – il concetto del “Questo chi riesce a portarselo a casa?” e la formula della vendita al kilo, esattamente 30 euro per un kilo di vestiti.

Fuorviante, estremamente fuorviante, ma solo per chi non sa stimare il peso di quello che ha tra le mani, soprattutto se oltre a grucce e vestiti stringe anche parecchio entusiasmo. Quello ti frega sempre.

I motivi per sentirsi euforici non mancano, l’atmosfera è resa scanzonata dai dj set di Manuel Zolli il sabato, e da quello di Federico Cozzi la domenica.

I cultori del jeans hanno potuto trovare il loro piccolo angolo di paradiso diviso per modelli, e soprattutto con una sezione dedicata agli intramontabili Levi’s 501.

Per gli appassionati delle giacche non sono mancate le relle di capispalla primaverili, ma anche di giacconi di camoscio e giubbotti in pelle di tutte le taglie.

Il vero pezzo forte però sono state le camicie. Le loro fantasie retrò hanno vinto tutto diffondendo tra i presenti una vera febbre, sembrava quasi che tutti, guardandosi allo specchio, volessero vedersi tatuata sulla pelle la fantasia della loro epoca preferita.

Entusiasmo sì, però

A tutto questo entusiasmo si deve associare anche un pizzico di pazienza. Non tutti i capi avevano ben segnalata la taglia, quindi in certi casi la prova in camerino era quasi d’obbligo per capirci qualcosa. Fortunatamente i camerini non mancavano.

Un kilo a quante camicie corrisponde?

Più o meno a tre. Ovviamente dipende dalla taglia della camicia, dal peso del tessuto, dalla presenza di applicazioni decorative, e infine dalla quantità e grandezza dei bottoni, però “non c’è da preoccuparsi“, si fa per dire, perchè in concomitanza alla cassa si incontrano due bilance su cui pesare il vostro bottino.

Abbiamo chiesto a qualche visitatore cosa si è portato a casa e più o meno quanto ha speso.

La media sembrerebbe aggirarsi tra i 15 e i 60 euro, più molta soddisfazione.

Un kilo di etica

Perchè scegliere di comprare second hand?

In un’epoca fatta di consumismo, inquinamento ambientale per i sistemi di produzione, per i depositi a cielo aperto di vestiti abbandonati e lo sfruttamento della mano d’opera da parte delle aziende del fast fashion, investire in capi d’abbigliamento second hand è uno dei migliori metodi per contrastare tutta questa catena.

Il comportamento poco etico delle persone è da ritenersi anche il risultato dell’ambiente in cui sono cresciute e continuano a vivere, sentendo la pressione di determinati standard di consumo ormai normalizzati.

Tuttavia se gli stipendi rimangono sempre gli stessi in un mondo di continuo rincaro e in cui le priorità su cui investire sono più serie del proprio guardaroba, ecco che, nonostante la consapevolezza, fare scelte etiche è sempre più difficile.

L’etica ormai è un lusso.

Un lusso che in questo genere di eventi viene, almeno in parte, abbattuto.

Un’altra ragione per acquistare capi vintage è il sapore del sogno, che si tratti di un periodo da voler rivivere o di un’epoca mai esperita direttamente e di cui si è solo stati cullati dai racconti di qualcuno, la componente emotiva rimane ugualmente forte, affascinantissima e quasi magica.

Ultimo, ma non meno importante, motivo per scegliere un capo second hand è il cambiamento della moda che spesso procede in senso circolare, riproponendo in chiave moderna linee, colori, tessuti, fantasie e soprattutto concept di epoche passate.

Quindi cosa potrebbe esserci di più attuale del mixare pezzi vintage originali a capi contemporanei?

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