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Nuovo, imperdibile incontro letterario al Posto delle Fragole, a cura di Walter Chiereghin direttore della rivista web Il Ponte rosso, dedicato al racconto della vita e delle opere dei maggiori poeti triestini del novecento.

Domenica 12 marzo alle 11.00 l’omaggio al maggior poeta in dialetto triestino, premiato nel 1957 dall’Accademia dei Lincei, Virgilio Giotti.

Come nel primo appuntamento dedicato ad Umberto Saba, “squadra che vince non si cambia”, saranno presenti il professor Fulvio Senardi, italianista ed il poeta e drammaturgo Claudio Grisancich che leggerà alcuni testi poetici del Giotti.

Le poesie di Virgilio Giotti sono presenti in quasi tutte le antologie dedicate alla poesia italiana del novecento. La sua consacrazione arriva nel 1937 quando il grande critico Pietro Pancrazi in un articolo sul “Corriere della Sera” rileva il carattere antidialettale del triestino di Giotti, definendolo “écriture d’artiste”. Il poeta scriveva in dialetto ma parlava in un italiano toscanizzante. A chi gli chiedeva perché non usasse abitualmente il dialetto rispondeva: – Ma come, lei vuole che usi per i rapporti di ogni giorno la lingua della poesia?!
L’iniziativa apre le celebrazioni per il sessantesimo anniversario dalla scomparsa di Virgilio Giotti.
A seguire sarà possibile fermarsi per pranzare insieme al professor Fulvio Senardi ed al poeta Claudio Grisancich per conoscere e confrontarsi in un ambiente conviviale e informale, come quello del pranzo domenicale. Chi desidera fermarsi a pranzo, può prenotare anticipatamente al numero 040 578777

L’evento è organizzato dalla Cooperativa sociale La Collina in associazione con la rivista web Il Ponte Rosso.

FULVIO SENARDI

Fulvio Senardi, presidente dell’Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, ha insegnato nelle scuole superiori e in alcune Università europee (Università di Pécs, Ungheria). I suoi interessi vertono principalmente sulla storia culturale e letteraria e sulla didattica della lingua e della letteratura. Tra le sue pubblicazioni: Gli specchi di Narciso. Aspetti della narrativa italiana di fine millennio (Roma 2001); Aldo Nove (Fiesole, 2005); Il giovane Stuparich: Trieste, Firenze, Praga, le trincee del Carso (Trieste, 2007); Il dialetto come lingua della poesia (a cura di, Trieste 2007); Scrittori in trincea. La letteratura e la Grande Guerra (a cura di, Roma 2008); Saba. Profili di storia letteraria (Bologna 2012).

CLAUDIO GRISANCICH

Vive e lavora a Trieste dove è nato nel 1939. Poeta e scrittore ha pubblicato in dialetto: Noi vegnaremo (1966), Dona de pugnai (1972), Crature del pianzer crature del rider (1989), Scarpe zale e altre cose (2000), Bora zeleste (2000), Poesie (antologia 1957- 2002) (2003) e Inventario (2004); la memoria drammatica Un baseto de cuor, (1994) e le plaquette: 9 poesie scritte a Trieste (1992), Figure (1995) e Po chu i (1996), Assedio (2001) e Su l ponte de la Roia (2002).

Poeta soprattutto in dialetto, Claudio Grisancich è anche autore di poesie e racconti in lingua italiana pubblicati su varie riviste e, fin dagli anni ’60, di una lunga serie di originali e sceneggiati radiofonici nonché di speciali televisivi prodotti dalla Rai.

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