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Chirurgia bariatrica, uso del suolo, diritto e stampaggio ad iniezione: questi sono alcuni dei tanti e complessi argomenti che i partecipanti della 12° edizione delle selezioni del FameLab, il talent show della comunicazione scientifica, hanno dovuto esporre in soli 3 minuti e senza l’ausilio di video, proiezioni o grafici. Anche quest’anno Trieste ha ospitato le selezioni della competizione internazionale di divulgazione scientifica, dove giovani ricercatori e studenti universitari hanno avuto l’opportunità di mettere in mostra le loro doti comunicative per spiegare in maniera chiara e coinvolgente l’oggetto della loro ricerca.

In palio per i primi due classificati della selezione locale un premio in denaro, l’accesso a una Masterclass in comunicazione scientifica, che si svolgerà a Perugia in giugno, e alla Finale Nazionale in programma nell’autunno 2024. Il primo classificato avrà anche accesso come uditore a un corso del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA.

Infine, il vincitore di FameLab Italia 2024 parteciperà alla finale internazionale, in programma in novembre, dove affronterà altri concorrenti provenienti da tutto il mondo.

I partecipanti sono stati valutati dal pubblico in sala, composto da circa 250 ragazzi delle scuole superiori di Trieste e Monfalcone, e da una giuria formata da:

  • Anna Gregorio, docente di Astrofisica spaziale all’Università di Trieste.
  • Donato Ramani, giornalista, biologo e membro dell’Ufficio Comunicazione della SISSA.
  • Nicola Bressi, curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste.
  • Linda Borean, docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Udine e collaboratrice con numerose istituzioni museali della regione.

Serena Mizzan, direttrice dell’Immaginario Scientifico, ci ha parlato degli obiettivi del FameLab, di come i vari concorrenti sono stati giudicati e dell’attività divulgatrice svolta dall’Immaginario:

Il primo classificato Francesco Dattilo, dottorando in ecologia marina all’Università di Trieste e all’OGS, ha dedicato i suoi 3 minuti al teorema della simmetria e alla sua autrice, la matematica Emmy Noether, evidenziando il ruolo delle donne e la necessità di una maggiore parità di genere nel mondo della ricerca. Francesco ci ha spiegato cosa l’ha spinto a partecipare al FameLab e quali sono state le difficoltà principali:

Intervista di Matteo Moranjkic.

Secondo posto per Federica Moretti, dottoranda in nanotecnologie all’Università di Trieste che, utilizzando il fanale di una macchina per spiegare la tecnica dello stampaggio ad iniezione, ha saputo catturare l’attenzione della sala, tanto da aggiudicarsi il Premio del pubblico. A completare il podio Michele Libralato, ricercatore in fisica tecnica ambientale all’Università di Udine.

L’evento è stato organizzato dall’Immaginario Scientifico, che ha ospitato la competizione nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, dalle Università di Trieste e di Udine, dal Comune di Trieste e dalla SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Proprio Andrea Gambassi, direttore del Laboratorio Interdisciplinare per le Scienze Naturali e Umanistiche della SISSA, ha rimarcato come la divulgazione scientifica faccia parte del DNA della Scuola, che lo scorso dicembre ha festeggiato i 30 anni del Master in Comunicazione della Scienza.

«È una manifestazione importante e mi fa piacere vedere i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori», ha dichiarato Caterina Falbo, delegata del Rettore alla terza missione e alla divulgazione scientifica UniTS. «Ciò che mi ha colpito è che tutto è lasciato alla parola. Siamo in un mondo dove l’immagine domina, ma le parole in discorso rimangono la base della relazione umana».

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