Radio Fragola FM 104.5-104.8 – Per comunicare in diretta: WhatsApp/SMS 3401916542 E-mail: diretta@radiofragola.com

Radio Fragola FM 104.5-104.8 – Per comunicare in diretta: WhatsApp/SMS 3401916542 E-mail: diretta@radiofragola.com

«S’inaugura un capitolo che porta ad una visione estremamente dialettica tra il dentro ed il fuori, dove il dentro non è riferito al dentro di un’istituzione chiusa, ma al dentro di noi; e il fuori al fuori di noi». Con queste parole Franco Basaglia annunciava la fondazione della Cooperativa Lavoratori Uniti, la prima cooperativa sociale al mondo. In occasione del centenario della nascita dello psichiatria veneziano, la 35° edizione del Trieste Film Festival (19-27 gennaio) ospiterà sabato 20 gennaio alle 16 la prima assoluta del documentario “50 anni di CLU”, dedicato alla storia di una cooperativa nata nel pieno della rivoluzione basagliana, di cui ne ha poi adottato il nome negli anni ’80, e diventata un punto di riferimento per la realtà delle imprese sociali. La proiezione si terrà presso il Teatro Miela, seguita da un replica il 15 marzo nel comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico.

Prodotto da Ghirigori e dalla CLU, il documentario racconta come la cooperativa ha trasformato l’ergoterapia, ridotta prima dell’arrivo di Basaglia a una forma di sfruttamento degli internati, in una vera e propria terapia riabilitativa. Un obiettivo pioneristico 50 anni fa, ma che oggi è la chiave di volta di innumerevoli imprese in Italia e nel mondo. La Cooperativa Lavoratori Uniti nasce ufficialmente il 16 dicembre 1972 da 28 individui, di cui 16 pazienti dell’Ospedale Psichiatrico, ai quali erano negati i più basilari diritti civili e politici. Il documentario parte dalle difficoltà incontrate all’origine della cooperativa; in primis il rifiuto del Tribunale di Trieste di riconoscerla e il tortuoso iter, affrontato dall’allora Presidente della Provincia Michele Zanetti, per dare vita al progetto.

«La storia della Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia ci riporta ancora una volta a riscoprire quel vento di libertà che si respirò a Trieste negli anni ‘70, che la videro protagonista della più importante riforma pubblica attuata nel nostro Paese. Le persone che resero possibile quel cambiamento fortunatamente sono ancora qui e ce lo possono raccontare, e dimostrarci che cambiare il mondo è possibile» ha spiegato la regista Erika Rossi, che ha dedicato gran parte della sua filmografia agli ambiti della socialità e della salute mentale, riservando a Trieste un ruolo di primo piano in documentari come Trieste racconta Basaglia (2012), Il viaggio di Marco Cavallo (2014) e La città che cura (2019).

Massimo Cirri, giornalista e co-sceneggiatore assieme a Rossi, guida il pubblico nella storia della cooperativa, accompagnato dall’intervento delle persone oggi coinvolte nella CLU e dei testimoni della sua creazione. Tra questi, solo per citarne alcuni: Augusto Debernardi, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua, Franco Rotelli, Ivan Brajnik, Fabio Pitucco, Galina Oprea, Roberto Colapietro e Michele Zanetti.

Attualmente la CLU Basaglia conta 270 lavoratori, di cui 189 soci, ed è impegnata nei settori della sanificazione, ecologia, logistica, ristorazione, facchinaggio, manutenzione e servizi alla persona. Attiva da mezzo secolo, la CLU ha saputo adattarsi ai continui cambiamenti delle regole di mercato, mantenendo sempre il focus sull’inserimento di persone provenienti da aree di svantaggio. Grazie all’intraprendenza di quei primi 28 soci, oggi costituisce un modello per le cooperative sociali, realtà ormai talmente consolidate da rappresentare il 7% del PIL italiano.

 Category: News